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Documenti di questo tipo fanno trepidare il mio animo di attivista per la diffusione della conoscenza di ogni tipo di disabilità!
Vagando tra le proposte dì YouTube, giorni fa mi sono imbattuta nei video in lingua inglese dell’agenzia pubblicitaria HiHo.
Protagonisti sono bambini e bambine di varie età, che si trovano a conversare con persone dalle caratteristiche più disparate, che hanno disabilità evidenti o svolgono professioni particolari.
Nel video che vi propongo la piccola Lexi rivolge alcune domande a Lennox, la ragazza senza capelli seduta a fianco a lei. Tra le due nasce così una conversazione. Lennox chiede alla bambina se abbia mai visto una persona calva o comunque senza capelli. La piccola risponde di sì. Le è successo al cinema, in questo momento con lei e anche in televisione in documentari in cui si parlava di persone con il cancro e le chiede appunto se anche lei non sia per caso malata di cancro. La giovane risponde di non avere il cancro, ma una malattia chiamata alopecia e quindi spiega alla piccola che cosa sia e cosa comporti per il suo fisico.
Ormai per me è una regola 🙂 Preparo con cura gli argomenti sui quali improntare i miei post e poi l’occhio mi cade su qualche video o notizia che mi conquista e cambio tutto all’istante! È successo così anche per queste immagini tratte da America’s Got Talent.
L’acrobata brasiliano Alan Silva, affetto da nanismo si esibisce con i tessuti aerei anche come risposta ai bulli, che l’avevano preso di mira per la sua altezza.
Non voglio fare dell’inspiration porn, i fantastici voli poetici e mozzafiato di Alan non devono ispirare nessuno, sono semplicemente bellissimi!
Mmm
Oggi il racconto di Sclerotica è nuovamente tratto da uno dei tanti canali YouTube di lingua inglese, che parlano di disabilità. Mi sono iscritta a tappeto a quasi tutte queste realtà informative e giorni fa mi è arrivata la notifica di un video davvero emozionante. Dovevo per forza condividerlo con voi!
Il documentario proveniva dal canale britannico Attitude e descriveva la vita di una famiglia di Auckland in Nuova Zelanda
Samantha e Jason Tamatea sono i genitori di quattro ragazzi di un’età che va dai due ai dieci anni. La vita è impegnativa in tutte le famiglie, ma Sam è Jason hanno una sfida in più da affrontare. Sam è completamente cieca, avendo perso la vista da bambina dopo aver contratto la meningite e Jason è ipovedente a causa della retinite pigmentosa. Crescendo Samanta ha approfondito l’uso del Braille ed ora è la coordinatrice “della consapevolezza Braille” presso la Blind Love Vision della Nuova Zelanda. La coppia condivide la passione per la musica e fanno parte di una band composta da altri musicisti ciechi e ipovedenti di cui fanno parte.
I lettori del mio blog penseranno che io stia diventando monotematica. Ho scritto da poco un post sul modo in cui viene trattata la disabilità nelle serie tv ed oggi torno a parlare delle proposte televisive di Amazon prime.
Dovete perdonarmi, ma devo recuperare il tempo perduto. Nonostante l’offerta di cinema e serie, che tocchino in qualche modo il tema dell’handicap non sia molto vasta, è bene che io cominci a parlare di quel poco di interessante già realizzato fino ad oggi!
Restando sul tema del disagio psicologico già toccato da Gli Stati Uniti di Tara, vi parlerò de Il detective Monk. Si tratta di una serie televisiva statunitense di genere poliziesco creata da Andy Breckmann, trasmessa tra il 2002 e il 2009 dalla rete via cavo USA Network e in Italia visibile su Amazon prime.
Dopo tante fantastiche donne, questa volta il protagonista di Sclerotica è un uomo, come me impegnato da tempo nella diffusione della cultura della disabilità e appassionato di giornalismo radiofonico ! Sto parlando di Stefano Pietta, trentasei anni bresciano, che ha avuto un coraggio, che a me è sempre mancato, ha creato la sua radio personale per parlare di musica e giornalismo sociale. La sua emittente si chiama Steradiodj
Spesso le trasmissioni di Stefano possono essere seguite anche in video sui social ed è stato davvero interessante essere tra il pubblico dei suoi frequenti approndimenti, realizzati durante il periodo del lockdown per il coronavirus.
Continuano le scorribande di Sclerotica sulle principali piattaforme per la fruizione di film, video e serie televisive. Da poco ho scoperto l’offerta di Amazon prime e devo dire che spesso ho faticato a staccarmi dal video del tablet, che uso per godermi la visione delle serie più interessanti. Oggi vi racconto di un prodotto di una decina d’anni fa, che affronta in modo incredibilmente ironico, scorretto e coinvolgente la tematica dei disturbi mentali. In questi giorni sono rimasta Infatti stregata da United States of Tara, serie americana, nata da un’idea di Steven Spielberg e sviluppata dalla sceneggiatrice premio Oscar Diablo Cody. La produzione , con protagonista la bravissima e versatile Toni Collette, racconta le vicende di Tara Craine, una casalinga e madre di famiglia affetta dal disturbo dissociativo dell’identità, caratterizzato dalla presenza di personalità multiple.
A proposito di grandi figure di attiviste per i diritti dei disabili, credo che il mio blog non sia puntuale come dovrebbe nel seguire e riportare la loro attività. Oggi cercherò in parte di rimediare, raccontandovi di Valentina Tomirotti.
La grande blogger, nota anche come Pepitosa, è stata ospite di Adriana Volpe ad Ogni mattina ed ha parlato con disinvoltura delle difficoltà di affrontare dei viaggi per chi ha delle disabilità e della sua attività di realizzazione di guide turistiche sull’accessibilità delle località che visita con la sua preziosissima auto!
Era davvero tanto tempo che non mi occupavo della patologia di cui soffro, la cara convivente Sclerosi Multipla. Oggi torno a farlo attraverso il breve film Sidecar, realizzato per la piattaforma inglese Shift – MS.
Il corto, molto ben fatto ed efficace, racconta di un ex pilota motociclistico, cui è stata diagnosticata una sclerosi multipla di tipo progressivo.
Sidecar affronta la paura del futuro di un malato di SMP, che non riesce a prevedere quale effetto avrà la progressione della malattia sulla qualità della sua vita.
Spesso amici, familiari e conoscenti hanno timore di parlare delle prospettive di peggioramento dei malati di sclerosi progressiva.